mercoledì 26 giugno 2013
martedì 25 giugno 2013
Como- Brunate- Colma del Piano.
In preparazione alla prossima Gran Fondo in Trentino Alto Adige, i miei allenamenti si spostano in altura, per adattare il fisico alle diverse temperature e alla O2 più rarefatta, rispetto alla pianura. Allenamento poi incentrato sulla forza esplosiva, e resistenza in salita.
Quindi questa mattina partenza per Como e dopo aver lasciato l'auto in un parcheggio, salita verso Brunate, bella e facile salita su asfalto. Raggiunto San Maurizio si imbocca sulla dx una strada in salita con indicazioni per il rifugio C.A.O. e, superato il rifugio si continua su una strada sterrata che risale fino alla Baita Boletto. Da qui si prosegue per una ripida mulattiera che raggiunge la cresta e scende poi fino alla Bocchetta di Molina. Dalla Bocchetta si prosegue su un sentierino a mezza costa (fa davvero paura...fidatevi!!!) che porta fino alla Bocchetta di Lemna. Da qui si continua lungo una mulattiera abbastanza ripida in direzione della Bocchetta di Palanzo, oltrepassata la quale si raggiunge il rifugio Palanzone, per una bella carrozzabile in graduale salita. Dal rifugio si continua su uno stretto sentiero a tratti difficilmente ciclabile fino ad imboccare il sentiero che porta alla Bocchetta di Caglio. Da questo punto si devia a dx per un sentiero stretto ed impegnativo che percorre il versante meridionale del Monte Croce, fino ad incrociare una mulattiera che risale alla Colma del Piano.
Dislivello 2124 metri
Quindi questa mattina partenza per Como e dopo aver lasciato l'auto in un parcheggio, salita verso Brunate, bella e facile salita su asfalto. Raggiunto San Maurizio si imbocca sulla dx una strada in salita con indicazioni per il rifugio C.A.O. e, superato il rifugio si continua su una strada sterrata che risale fino alla Baita Boletto. Da qui si prosegue per una ripida mulattiera che raggiunge la cresta e scende poi fino alla Bocchetta di Molina. Dalla Bocchetta si prosegue su un sentierino a mezza costa (fa davvero paura...fidatevi!!!) che porta fino alla Bocchetta di Lemna. Da qui si continua lungo una mulattiera abbastanza ripida in direzione della Bocchetta di Palanzo, oltrepassata la quale si raggiunge il rifugio Palanzone, per una bella carrozzabile in graduale salita. Dal rifugio si continua su uno stretto sentiero a tratti difficilmente ciclabile fino ad imboccare il sentiero che porta alla Bocchetta di Caglio. Da questo punto si devia a dx per un sentiero stretto ed impegnativo che percorre il versante meridionale del Monte Croce, fino ad incrociare una mulattiera che risale alla Colma del Piano.
Dislivello 2124 metri
Rescaldina, (MI) Italia
Rescaldina MI, Italia
giovedì 20 giugno 2013
martedì 18 giugno 2013
Questa mattina bell'escursione e allenamento al parco Campo dei Fiori
1° parte: Lasciata l'auto al parcheggio di Luvinate, salgo in direzione Forte di Orino.
2° Parte: sceso a valle, prendo una bellissima strada sterrata larga e pedalabile fino a Orino, tra sali e scendi.
TOTALE allenamento 44 KM, per 1900 metri di dislivello
lunedì 17 giugno 2013
Alpin Bike 2013
Venegono Superiore ore 10.00 partenza della Alpin Bike 2013.
Mi sono fatto convincere da Fabio compagno di squadra e amico della ASD Scatenati mtb di Rescaldina, per questo nuovo appuntamento sulle due ruote, a partecipare a questa bella gara amatoriale nel parco Pineta di Appiano Gentile.
Devo ringraziare l'organizzazione per i servizi messi a disposizione. Sono abituato alle organizzazioni delle Gran Fondo, imponenti nei loro servizi, ma anche l' Alpin Bike nel suo "piccolo" è riuscita a mettere in piedi una buona organizzazione di gara. L'unico inconveniente è stata la lunga coda per iscriversi, interminabile, ma i partecipanti erano veramente tanti.
Come dicevo molto bella la gara, molto tecnica, veloce, tutta in single track. Dove sorpassare era davvero difficile, sono rimasto imbottigliato più di una volta. Per me è stato davvero un bel allenamento, questa infatti è stata la prima gara in un tracciato da puro CROSS COUNTRY. Sono abituato alle Gran Fondo del panorama Nazionale, con tracciati e sterrati larghi e lunghi e soprattutto con tante lunghe salite, ideali per le mie caratteristiche fisiche, dove si basa tutto sulla resistenza nel macinare i chilometri e nello scalare le salite dei vari passi.
Sono soddisfatto del risultato finale e di me stesso. Sono molto contento per Fabio che si è divertito con me e di questa bellissima giornata di Sport.
Nel complesso bravi tutti e complimenti per il bellissimo percorso di gara!!
mercoledì 12 giugno 2013
Atestina Superbike 2013- Commento
ATESTINA SUPERBIKE 2013
Bellissima ed emozionante, avvincente e entusiasmante. La gara più bella di quest'anno, dove tutto è stato perfetto, a cominciare dal tempo: sole, sole, sole e finalmente un po di caldo. Prima del racconto però, voglio ringraziare pubblicamente Este, i Padovani e la Regione Veneto. Ho visto e toccato con mano, insieme alla mia famiglia, esperienze di vita comune, che forse noi abbiamo perso o semplicemente....dimenticato. Este è una città a misura di uomo, qui ci sono piste ciclabili ovunque. Vivono con la bici, tutti si muovono in bici, hanno creato un sistema collegabile di piste ciclabili. Si può fare l'anello completo dei Colli Euganei tutto in bicicletta, sono 65 km di pista ciclabile. Anche in centro città ci sono infinite rastrelliere con bici da città, messe a disposizione per i cittadini che ne vogliono fare uso, ed è completamente gratuito il servizio. Basta ritirare la chiave dal Comune per sbloccare la bici e poi via per la città. Ma ci ha sconvolto in positivo l'ospitalità di una semplice famiglia padovana, che ci ha accolto nella loro casa in un B&B, e ci hanno lasciato le chiavi di casa. La domenica mattina presto loro dovevano uscire prima di noi, sulla totale fiducia, ci hanno fatto chiudere a noi, la loro casa!!! In conclusione, abbiamo visto degli esempi positivi e riflettuto sull'ospitalità e sulla fiducia, che ancora esistono in Italia.
LA GARA:
Siamo arrivati a Este sabato pomeriggio nel B&B, che è anche una fattoria didattica, con tanti animali e giardini dell'orto. Un bel posto rilassante decisamente. Vado a ritirare il pacco gara al Palaeste e visitiamo questa bella cittadina Padovana. Per la prima volta vedo il chip usa e getta, è attaccato direttamente sul retro del cartello del mio numero di gara. Vedo tanti bikers che si allenano, mi aggrego anch'io con loro, e provo una piccola parte del percorso, sembra molto bello e veloce.
Il giorno dopo uno splendido sole ci attende in cielo, accompagnato da un leggero venticello, che ci accompagnerà per tutta la giornata. Sono stimati circa 900 bikers al via, per questa gara. Dopo il riscaldamento prendo posto in griglia. Sono in ultima fila, ho il pettorale 519 e sono nel mucchio con altre 400 persone, davanti ci sono gli Elite, e tutti gli abbonati ai vari circuiti del panorama delle ruote grasse. Vedo ad un certo punto mia moglie e mio figlio accanto a lei, mi scattano qualche foto e un biker di fianco a me, vedendo il bel "quadretto" mi dice: "Ecco un buon motivo per tornare tutto intero". Mi colpisce quello che ha detto, e penso che abbia pienamente ragione. Questa volta conosco gente di Ferrara, simpaticissimi, anche i Padovani non sono da meno. Alle ore 10 in punto, scatta il via della gara, proprio nel centro storico della città, davanti al castello di Este!! Flotte di bikers escono dalla cinta murata per avviarsi subito sulla 1° salita di giornata. E' una salita di 5 km su asfalto che porta a Calaone, salgo toccando i 15 km orari, è un plotone in movimento e il caldo si fa sentire subito. C'è chi parte piano per arrivare fino in fondo, o chi aumenta gradualmente il ritmo e chi invece parte fin da subito sparato...tattiche di gara. Le salite saranno tante, ma secondo me sono più micidiali gli strappetti continui dei colli che ti tagliano le gambe. Arrivati in cima a Calaone, c'è la prima discesa veloce. Si scende subito in valle, è una discesa scassata, scendo giù molto bene, tutto in fuori sella, mollo i freni e non mi passano. Poi iniziano gli strappi secchi e i continui sali e scendi dei Colli Euganei. I chilometri passano e arriviamo nel cuore dei Colli Euganei. Qui le salite sono davvero dure. Uno scenario spettacolare mi attende: vallate verdi infinite, e dolci pendii ai lati dello sterrato. 2° salita lunga di giornata: Monte Ventolone su sterrato e sassi, e vado ancora bene, supero indenne la salita e via ancora in discesa, questa fa più paura della precedente, per la pendenza in verticale, ma scendo giù ancora bene!! Mi rendo conto che di gara in gara, faccio tanta esperienza, anche per affrontare i diversi percorsi che ho davanti a me e non da ultimo nella tecnica. Poi iniziano i single track nel bosco, sono tanti, alcuni in quota, altri da bere tutti d'un fiato in discesa!!!!! Poi succede un imprevisto: a metà gara sulla 3° salita di giornata, al Monte Fasolo, dove vi è il punto ristoro, sento un dolore interno coscia dx. Mi fermo per dare tregua al muscolo, forse è un'infiammazione, ancora oggi fa male. Ma non ne capisco il motivo, non è una questione di allenamento sicuramente. Forse la forte perdita di liquidi e sali, il caldo, forse lo stare per troppo tempo in fuori soglia, mi ha procurato un accumulo di acido lattico...Alla fine riparto, tengo il mio ritmo e rallento un pochino, senza spingere come un dannato come avevo fatto prima. Arriva la 4° salita di giornata: Monte Rusta, sembra andare meglio ora e aumento un pochino il ritmo, fino al famigerato "Muro" da tutti temuto. Io non volevo crederci, ma un cartello all'inizio della scalata, me lo conferma: 700 metri in salita al 27% è troppo!!!!! Lo scalo fino a metà, poi coi dolori smonto e me lo faccio a piedi, veramente duro. La gara continua e dopo una discesa su grandi lastroni di pietra, vado ad affrontare l'ultima salita: il Monte Cero. Parto all'attacco e tiro fuori la grinta per superare qualche bikers sul mio "terreno" di battaglia: ovvero le salita. Poi si attraversano i vigneti ed è solo discesa, una lunga e veloce discesa nel bosco. Infine ci si ricollega all'asfalto finale, fino a Este, con un tratto finale su lastroni di pietra e scenografico ingresso nel castello di Este, per poi sbucare nella piazza Maggiore di Este, tra la folla che al traguardo incita i propri beniamini giunti all'arrivo.
44 km dislivello 1400 per 3 ore di gara. Sono soddisfatto, contento e felice. Se non avevo il guaio muscolare, potevo arrivare sicuramente prima. Tutto è stato perfetto: sole, caldo, terreno, finalmente una gara senza fango e senza acqua. Al traguardo vedo corrermi incontro mio figlio: "papà, papà"mi chiama, sono arrivato tutto intero, come mi aveva detto alla partenza quel biker e posso riabbracciare mio figlio. Ecco un buon motivo per tornare tutto intero. Gara indimenticabile, fantastica, a chi non ha mai vissuto una Gran Fondo a livello Nazionale, dico provate almeno una volta nella vita questa esperienza: io non ci credevo, ora non posso più farne a meno, è contagioso. E' divertimento allo stato puro, non mi sono divertito così tanto, da quando faccio mtb. Sono ripetitivo ma è bello conoscere posti e percorsi nuovi e fare amicizia. Quando ho avuto i dolori muscolari, più di un biker, mi ha chiesto se andava tutto bene, si respira un clima di solidarietà, forse la fatica ci unisce e ci lega tutti quanti. Grazie Atestina Superbike!!! Arrivederci all'anno prossimo.
Bellissima ed emozionante, avvincente e entusiasmante. La gara più bella di quest'anno, dove tutto è stato perfetto, a cominciare dal tempo: sole, sole, sole e finalmente un po di caldo. Prima del racconto però, voglio ringraziare pubblicamente Este, i Padovani e la Regione Veneto. Ho visto e toccato con mano, insieme alla mia famiglia, esperienze di vita comune, che forse noi abbiamo perso o semplicemente....dimenticato. Este è una città a misura di uomo, qui ci sono piste ciclabili ovunque. Vivono con la bici, tutti si muovono in bici, hanno creato un sistema collegabile di piste ciclabili. Si può fare l'anello completo dei Colli Euganei tutto in bicicletta, sono 65 km di pista ciclabile. Anche in centro città ci sono infinite rastrelliere con bici da città, messe a disposizione per i cittadini che ne vogliono fare uso, ed è completamente gratuito il servizio. Basta ritirare la chiave dal Comune per sbloccare la bici e poi via per la città. Ma ci ha sconvolto in positivo l'ospitalità di una semplice famiglia padovana, che ci ha accolto nella loro casa in un B&B, e ci hanno lasciato le chiavi di casa. La domenica mattina presto loro dovevano uscire prima di noi, sulla totale fiducia, ci hanno fatto chiudere a noi, la loro casa!!! In conclusione, abbiamo visto degli esempi positivi e riflettuto sull'ospitalità e sulla fiducia, che ancora esistono in Italia.
LA GARA:
Siamo arrivati a Este sabato pomeriggio nel B&B, che è anche una fattoria didattica, con tanti animali e giardini dell'orto. Un bel posto rilassante decisamente. Vado a ritirare il pacco gara al Palaeste e visitiamo questa bella cittadina Padovana. Per la prima volta vedo il chip usa e getta, è attaccato direttamente sul retro del cartello del mio numero di gara. Vedo tanti bikers che si allenano, mi aggrego anch'io con loro, e provo una piccola parte del percorso, sembra molto bello e veloce.
Il giorno dopo uno splendido sole ci attende in cielo, accompagnato da un leggero venticello, che ci accompagnerà per tutta la giornata. Sono stimati circa 900 bikers al via, per questa gara. Dopo il riscaldamento prendo posto in griglia. Sono in ultima fila, ho il pettorale 519 e sono nel mucchio con altre 400 persone, davanti ci sono gli Elite, e tutti gli abbonati ai vari circuiti del panorama delle ruote grasse. Vedo ad un certo punto mia moglie e mio figlio accanto a lei, mi scattano qualche foto e un biker di fianco a me, vedendo il bel "quadretto" mi dice: "Ecco un buon motivo per tornare tutto intero". Mi colpisce quello che ha detto, e penso che abbia pienamente ragione. Questa volta conosco gente di Ferrara, simpaticissimi, anche i Padovani non sono da meno. Alle ore 10 in punto, scatta il via della gara, proprio nel centro storico della città, davanti al castello di Este!! Flotte di bikers escono dalla cinta murata per avviarsi subito sulla 1° salita di giornata. E' una salita di 5 km su asfalto che porta a Calaone, salgo toccando i 15 km orari, è un plotone in movimento e il caldo si fa sentire subito. C'è chi parte piano per arrivare fino in fondo, o chi aumenta gradualmente il ritmo e chi invece parte fin da subito sparato...tattiche di gara. Le salite saranno tante, ma secondo me sono più micidiali gli strappetti continui dei colli che ti tagliano le gambe. Arrivati in cima a Calaone, c'è la prima discesa veloce. Si scende subito in valle, è una discesa scassata, scendo giù molto bene, tutto in fuori sella, mollo i freni e non mi passano. Poi iniziano gli strappi secchi e i continui sali e scendi dei Colli Euganei. I chilometri passano e arriviamo nel cuore dei Colli Euganei. Qui le salite sono davvero dure. Uno scenario spettacolare mi attende: vallate verdi infinite, e dolci pendii ai lati dello sterrato. 2° salita lunga di giornata: Monte Ventolone su sterrato e sassi, e vado ancora bene, supero indenne la salita e via ancora in discesa, questa fa più paura della precedente, per la pendenza in verticale, ma scendo giù ancora bene!! Mi rendo conto che di gara in gara, faccio tanta esperienza, anche per affrontare i diversi percorsi che ho davanti a me e non da ultimo nella tecnica. Poi iniziano i single track nel bosco, sono tanti, alcuni in quota, altri da bere tutti d'un fiato in discesa!!!!! Poi succede un imprevisto: a metà gara sulla 3° salita di giornata, al Monte Fasolo, dove vi è il punto ristoro, sento un dolore interno coscia dx. Mi fermo per dare tregua al muscolo, forse è un'infiammazione, ancora oggi fa male. Ma non ne capisco il motivo, non è una questione di allenamento sicuramente. Forse la forte perdita di liquidi e sali, il caldo, forse lo stare per troppo tempo in fuori soglia, mi ha procurato un accumulo di acido lattico...Alla fine riparto, tengo il mio ritmo e rallento un pochino, senza spingere come un dannato come avevo fatto prima. Arriva la 4° salita di giornata: Monte Rusta, sembra andare meglio ora e aumento un pochino il ritmo, fino al famigerato "Muro" da tutti temuto. Io non volevo crederci, ma un cartello all'inizio della scalata, me lo conferma: 700 metri in salita al 27% è troppo!!!!! Lo scalo fino a metà, poi coi dolori smonto e me lo faccio a piedi, veramente duro. La gara continua e dopo una discesa su grandi lastroni di pietra, vado ad affrontare l'ultima salita: il Monte Cero. Parto all'attacco e tiro fuori la grinta per superare qualche bikers sul mio "terreno" di battaglia: ovvero le salita. Poi si attraversano i vigneti ed è solo discesa, una lunga e veloce discesa nel bosco. Infine ci si ricollega all'asfalto finale, fino a Este, con un tratto finale su lastroni di pietra e scenografico ingresso nel castello di Este, per poi sbucare nella piazza Maggiore di Este, tra la folla che al traguardo incita i propri beniamini giunti all'arrivo.
44 km dislivello 1400 per 3 ore di gara. Sono soddisfatto, contento e felice. Se non avevo il guaio muscolare, potevo arrivare sicuramente prima. Tutto è stato perfetto: sole, caldo, terreno, finalmente una gara senza fango e senza acqua. Al traguardo vedo corrermi incontro mio figlio: "papà, papà"mi chiama, sono arrivato tutto intero, come mi aveva detto alla partenza quel biker e posso riabbracciare mio figlio. Ecco un buon motivo per tornare tutto intero. Gara indimenticabile, fantastica, a chi non ha mai vissuto una Gran Fondo a livello Nazionale, dico provate almeno una volta nella vita questa esperienza: io non ci credevo, ora non posso più farne a meno, è contagioso. E' divertimento allo stato puro, non mi sono divertito così tanto, da quando faccio mtb. Sono ripetitivo ma è bello conoscere posti e percorsi nuovi e fare amicizia. Quando ho avuto i dolori muscolari, più di un biker, mi ha chiesto se andava tutto bene, si respira un clima di solidarietà, forse la fatica ci unisce e ci lega tutti quanti. Grazie Atestina Superbike!!! Arrivederci all'anno prossimo.
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